Prevenzione sismica: le scelte consapevoli

E’ il tema del 1° incontro di Io Non Tremo, domani alle ore 21 al Palazzo dell’Arengo

La scelta del livello di protezione in rapporto ai costi che questo comporta deve essere frutto di una decisione politica che va condivisa dai cittadini

La prevenzione non è un inutile costo aggiuntivo ma è un investimento nel medio termine

Rimini, 7 maggio 2011 – Ad oggi la prevenzione è lo strumento più efficace per difendersi da un terremoto e attutirne le conseguenze. Ed è da questo dato di fatto che parte la serie di convegni di ‘IoNonTremo!’, l’evento sul rischio sismico promosso dall’Ordine degli Ingegneri di Rimini.

Domani, domenica 8 maggio 2011, alle ore 21 al Palazzo dell’Arengo in piazza Cavour a Rimini si terrà l’incontro sul tema “La Prevenzione sismica: le scelte consapevoli”.
Interverranno: Dario Albarello, professore Associato di Geofisica della Terra Solida presso l’Università degli Studi di Siena, e Claudio Mazzotti, professore associato di Tecnica delle Costruzioni presso la Facoltà di Ingegneria di Bologna e, tra le altre cariche e impegni, è responsabile dell’Unità di ricerca del progetto RELUIS sullo Sviluppo e analisi di nuovi materiali per l’adeguamento sismico.

Il Prof. Albarello introdurrà il tema “Il rischio sismico, aspetti scientifici e problemi politici”.

“I terremoti fanno parte della natura del nostro Pianeta e non possono essere eliminati: con i terremoti bisogna convivere – afferma il prof. Albarello – . Tuttavia il rischio ad essi associato può essere ridotto adottando opportune politiche di prevenzione. Le conoscenze scientifiche e la storia passata sono una guida essenziale nel capire quali siano le misure più efficaci, ma mettono anche in evidenza che queste hanno dei costi e tanto maggiori sono quanto maggiore è il livello di sicurezza atteso. La scelta del livello di protezione in rapporto ai costi che questo comporta è, e deve essere, frutto di una decisione politica che va, o dovrebbe essere, condivisa dai cittadini che di questi costi devono infine farsi carico”.

Il Prof. Mazzotti invece cercherà di dare una riposta a un interrogativo non da poco: Quanto siamo vulnerabili?

“Di base il carattere disastroso di un evento naturale non ha nulla di naturale ma dipende dal fatto che spesso l’antropizzazione del territorio non rispetta equilibri precostituiti tra gli elementi fondamentali dello stesso – precisa il professor Mazzotti – . E’ possibile mitigare e limitare gli effetti che un terremoto provoca sul nostro patrimonio edilizio e sulla popolazione. La consapevolezza ci deve spingere ad adeguare il nostro modello di sviluppo territoriale e edilizio, facendo in modo che diventi sostenibile anche da questo punto di vista. Come costruiamo, dove lo facciamo e a chi ci affidiamo per farlo, diventano decisioni critiche dai risvolti significativi. Avere in mente il solo minor costo di costruzione continuerà a perpetrare l’antica consuetudine che il terremoto è un disastro naturale. La prevenzione non è un inutile costo aggiuntivo ma è un investimento nel medio termine. La consapevolezza delle scelte è ancora più significativa quando s’intervenga sugli edifici esistenti, spesso costruiti in epoche remote e con principi ingegneristici primordiali”.