Gentile Carlino,
in merito alla lettera del signor Aurelio Cananzi, che esprime l’opinione secondo la quale ‘questi signori di Io Non Tremo terrorizzano la gente col rischio terremoto…’ vorremmo rispondere:
Gentile signor Cananzi, rispetto al terremoto i riminesi non devono tremare e infatti la nostra manifestazione si chiama ‘Io Non Tremo’. Devono invece pensarci e pretendere che ci pensino anche le Amministrazioni.
I riminesi è bene sappiano che nel 1938 i politici riminesi ottennero (e poi festeggiarono in piazza) che Rimini uscisse dall’elenco delle zone sismiche. Probabilmente per costruire più in fretta e contenere i costi.
Solo nel 1983 a Rimini si è tornati a edificare osservando le norme antisismiche. Ciò significa che oggi almeno il 70% del nostro patrimonio immobiliare non è sicuro come dovrebbe per resistere ad eventuali scosse che speriamo mai si verifichino, ma che la storia ci dice sono possibili.
Per fortuna i terremoti non sono sempre devastanti e spesso procurano danni ‘solo’ agli immobili, magari rendendoli inagibili. Ha idea lei di cosa significhi (a livello economico e psicologico) per chi deve affrontare questa emergenza?
Noi crediamo sia necessario che ogni cittadino conosca la struttura nella quale abita, che chieda garanzie quando ne compra una per abitarla, che la irrobustisca quando decide di restaurarla. E crediamo che le Amministrazioni debbano agire con uguale perizia sugli immobili pubblici.
Vorremmo che non si parli di paura, ma di consapevolezza e di cultura della prevenzione.
E vorremmo, ci perdoni signor Cananzi, che ci fossero sempre meno persone che la pensano come lei.
Io Non Tremo
Ordine Ingegneri provincia di Rimini